L’andamento delle auto usate e nuove in italia

Nel 2023, cresce il mercato delle auto usate in Italia, favorito da disponibilità ridotta e costi alti del nuovo.

Gli italiani nei sei mesi hanno acquistato 1.469.000 auto usate e 844.000 nuove, in un rapporto di 1,8 che era 1,6 prima del Covid. Sebbene questi mesi e anni siano attraversati da fenomeni congiunturali che impongono prudenza nella lettura dei numeri, non si può negare che ci sia una crescente preferenza del mercato verso le auto usate a scapito del nuovo, specie guardando ai trend di lungo periodo.

Le auto acquistate usate con più di 10 anni sul groppone oggi sono la metà del totale, mentre nel 2010 erano un quarto. Con una domanda di usato che oscilla ma non troppo intorno ai 3 milioni, significa che se prima vendevano e compravano soprattutto le macchine fino a dieci anni e quelle più vecchie se le tenevano, adesso c’è un mercato anche per loro. A fugare ogni dubbio ci pensano i dati sulle radiazioni. Prima del Covid erano l’80% delle nuove immatricolazioni. Cioè, ogni dieci auto nuove immesse nelle strade, ne venivano rimosse otto. Quest’anno siamo scesi al 60%. Significa che ci teniamo ben strette auto sempre più vecchie, inquinanti e poco sicure. Mentre tutti guardano solo se quelle nuove emettono un grammo in più o in meno di CO2.

Sia chiaro, non c’è nulla di male a girare con un’auto di dodici o quindici anni, anzi. In epoca di fede green, tra immatricolare un’auto termica di ultima generazione o una elettrica, la scelta più ecologica è sempre di non fabbricarla affatto. Non sarà circolare in senso tecnico, ma funziona. Quindi piano prima di mettere all’indice auto non più giovanissime, se prodotte in questo secolo e fatte oggetto di manutenzione preventiva. Certo, le vetture di trent’anni sono un altro discorso.

Ad ogni modo, il crescente apprezzamento per le macchine usate ha varie cause, più o meno correlate. Già prima del Covid c’era nei clienti una diffusa incertezza, per una transizione che pone più interrogativi che soluzioni, su cui si è poi innestata un’inversione a U dell’industria sulle politiche di prodotto e commerciali. La musica è cambiata rispetto a quando si esercitava una pressione fortissima sul nuovo, a suon di sconti e km0. Le macchine si possono ancora avere, ma vanno ordinate con larghissimo anticipo e senza eccessive aspettative sui tempi di consegna: verranno prodotte appena ricorreranno le condizioni. L’anticipo va versato e senza discussioni sul prezzo. Dopotutto, ci si dovrà abituare prima o poi a comprare online a prezzo fisso? Se questo approccio dovesse non
piacere a qualche cliente ancorato a quel senso di cura e coccole a cui aveva creduto, vorrà dire che si venderanno e produrranno meno macchine, magari quelle premium che danno un buon margine.

E gli altri clienti?

Ci sono delle ottime vetture usate che aspettano solo un nuovo padrone.

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