Nuovi standard per i test sulle sospensioni

Le sospensioni sono un elemento di estrema importanza per la sicurezza di un’automobile: esse permettono di assorbire le irregolarità di fondi stradali sconnessi, evitando di arrecare danni alla vettura. Un loro danneggiamento non solo rende la guida meno confortevole, ma causa anche pericoli per la sicurezza dell’auto, riducendo l’aderenza delle ruote sull’asfalto ed aumentando i tempi e spazi di frenata.
Nel corso degli anni sono stati proposti diversi metodi per i test delle sospensioni. Tuttavia, tra incertezza metodologica e diversi conflitti tra le varie alternative, una loro adozione è risultata pressoché impossibile, o meglio ancora per poco. Infatti la Commissione europea, dopo aver introdotto alcune novità per la revisione dell’auto di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, sta discutendo l’opportunità di inserire un test strumentale all’interno della revisione stessa. Andiamo ad approfondire di cosa si tratta in questo articolo.
Un nuovo test strumentale per le sospensioni
L’Associazione Europea delle attrezzature per autofficina (EGEA) ha attivato, da circa un anno, uno specifico gruppo di lavoro, avente l’obiettivo di definire uno standard per gli strumenti adibiti per testare le sospensioni. Lo scopo di EGEA è quello di trovare una soluzione adeguata ed economica per tutti quegli stati che, in Europa e nel mondo, vogliono introdurre un test specifico per le sospensioni nella revisione. Questo perché gli attuali test dei freni, effettuati durante la revisione, controllano la frenata soltanto con una prova statica, la quale non permette alle sospensioni di entrare in funzione. Risulta quindi impossibile controllare concretamente il loro stato di funzionamento.
Il punto di partenza per definire il nuovo standard comune è il vecchio metodo USAMA, risalente agli anni 60, corretto con il metodo del “minimo spostamento di fase (“minimum phase shift”). Esso controlla che lo spostamento di fase rientri entro certi limiti, così da poter giudicare se le sospensioni svolgano correttamente la loro funzione.
Belgio: il pioniere dei test per le sospensioni
Il Belgio ha introdotto ormai da diversi anni l’obbligo del test per le sospensioni all’interno delle revisioni periodiche dei veicoli. Questo sistema, gestito dall’ente nazionale per le revisioni, è costituito da un apparecchiatura che aggiunge al vecchio metodo USAMA la misura del cosiddetto minimo spostamento di fase descritto in precedenza. Il Belgio risulta quindi un buon esempio da seguire e a dimostrarlo sono i numeri: ogni anno, dal 2011, vengono testate le sospensioni di circa 4,5 milioni di veicoli.
Il progetto di EGEA è al vaglio delle autorità europee e nazionali competenti in materia. La speranza è che in un prossimo futuro gli stati europei possano introdurre questo standard comune per i test, aumentando così la sicurezza dei veicoli in circolazione.
Fonte: Cercaofficina partner Autotime

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