Respira Verona, sono tornate le misure antismog

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Traffico limitato, stufe sotto controllo e allerta ARPAV: cosa cambia per i veronesi

Dal 1° ottobre 2025 al 30 aprile 2026, a Verona entrano ufficialmente in vigore le nuove misure per contenere l’inquinamento atmosferico. Un appuntamento che ormai accompagna puntualmente l’autunno e l’inverno veronese, ma che quest’anno arriva con un quadro normativo ancora più strutturato, frutto dell’aggiornamento del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA).

L’obiettivo è ridurre le polveri sottili PM10, che continuano a rappresentare una delle principali criticità ambientali della Pianura Padana. Non si tratta solo di un problema di qualità dell’aria, ma di un vero tema sanitario: i livelli elevati di particolato influiscono sul sistema respiratorio, in particolare per anziani, bambini e persone con patologie croniche.

Come funziona il sistema di allerta ARPAV

Il cuore del sistema sono i livelli di allerta, determinati da ARPAV attraverso un bollettino aggiornato ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Ogni pubblicazione stabilisce automaticamente le misure in vigore dal giorno successivo, garantendo una risposta più immediata alle condizioni atmosferiche.

I livelli sono tre:

  • VERDE – Situazione ordinaria
    Si applicano le misure di base previste dal Comune, pensate per evitare che la situazione peggiori.
  • ARANCIONE – Allerta di primo livello
    Scatta dopo 4 giorni consecutivi di superamento (misurato o previsto) del limite giornaliero di PM10, pari a 50 µg/m³.
    È la fase in cui scattano limitazioni più rigorose alla circolazione e all’uso delle stufe a biomassa.
  • ROSSO – Allerta di secondo livello
    Attivato dopo 10 giorni consecutivi oltre il limite.
    È la condizione più critica e porta con sé divieti aggiuntivi, sia per la mobilità che per le combustioni.

Per rientrare al livello verde servono due giorni consecutivi in cui il valore limite viene rispettato sia nei dati misurati sia in quelli previsti.

Mobilità: cosa cambia davvero per chi si muove in città

Il traffico è uno dei principali ambiti interessati dalle ordinanze.
L’ordinanza sindacale n. 37 del 30 settembre 2025 introduce il blocco per i veicoli più inquinanti, con limitazioni che aumentano progressivamente in base al livello di allerta.

In generale, a essere maggiormente penalizzati sono:

  • i diesel più vecchi,
  • alcune categorie Euro non più al passo con gli standard emissivi europei,
  • veicoli commerciali datati.

Nei livelli arancione e rosso, le limitazioni diventano più severe e coinvolgono fasce orarie più estese. Il Comune raccomanda di verificare con attenzione la propria categoria di veicolo per evitare sanzioni.

Riscaldamento e combustioni: il ruolo degli impianti domestici

Non solo auto: nei mesi freddi, una parte consistente del particolato deriva dagli impianti di riscaldamento, soprattutto quelli a biomassa legnosa. Stufe e caminetti, se non certificati o utilizzati in modo scorretto, possono generare quantità significative di polveri sottili.

L’ordinanza n. 36 regola:

  • l’uso delle stufe a legna in base alla classe emissiva,
  • il funzionamento dei caminetti aperti,
  • il divieto di combustioni all’aperto,
  • il blocco di falò tradizionali, barbecue e fuochi d’artificio nei periodi di allerta.

In caso di livello rosso, i limiti diventano particolarmente rigidi.

Perché queste misure sono necessarie

Il nuovo PRTRA non è un semplice aggiornamento burocratico: nasce dall’esigenza di riordinare e rafforzare tutte le misure già previste a livello regionale.
Fa parte di una strategia più ampia che coinvolge tutte le regioni del Bacino Padano e si inserisce nel quadro degli impegni europei per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Il Veneto ha recepito anche le osservazioni della Corte di Giustizia Europea, che negli ultimi anni ha richiamato l’Italia per il superamento sistematico dei limiti di PM10 in molte aree del Nord.

Cosa significa tutto questo per i cittadini

Per i veronesi, le misure antismog comportano qualche attenzione in più nella vita quotidiana, ma rappresentano anche un’occasione per adottare abitudini più sostenibili:

  • controllare il bollettino ARPAV prima di usare l’auto,
  • preferire mezzi pubblici o mobilità dolce nelle giornate critiche,
  • utilizzare gli impianti di riscaldamento con maggiore consapevolezza,
  • evitare combustioni inutili o non autorizzate.

L’impatto di ciascuno conta, perché il PM10 si riduce soprattutto con interventi collettivi.

Un gesto concreto per l’ambiente: il contributo di ciascuno conta

In un contesto in cui la qualità dell’aria dipende sempre più dalle scelte quotidiane, anche la cura del proprio veicolo può fare la differenza. Autotime, che ospita questo blog, mette a disposizione servizi pensati proprio per contribuire a un ambiente più sano: dalla manutenzione regolare ai tagliandi completi, con particolare attenzione ai filtri aria e filtri antipolline, fondamentali per ridurre consumi ed emissioni, fino alla revisione periodica, eseguita con strumenti che verificano la corretta efficienza ambientale del mezzo.

Scegliere di effettuare manutenzione e controlli in modo responsabile significa non solo viaggiare più sicuri, ma anche dare un piccolo, importante contributo alla qualità dell’aria di Verona. Un gesto semplice, che diventa parte di un impegno collettivo.

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