La riforma della Pubblica Amministrazione parla chiaro: con la sua applicazione le funzioni svolte dal Pubblico Registro Automobilistico verranno trasferite alla Motorizzazione sotto il controllo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Effetti riforma Pubblico Registro Automobilistico e Motorizzazione
Mancano ancora alcuni decreti attuativi e la riforma della Pubblica Amministrazione (c.d. Riforma Madia) entrerà ufficialmente in vigore. Lo schema di decreto, attuativo dell’art. 8, c.1, lett. d) della Legge n.124/2015, ha previsto l’unificazione tra il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) gestito dall’ACI e la Motorizzazione (MIT).
Pubblico Registro Automobilistico e Motorizzazione
Fino a questo momento, la Motorizzazione Civile si è sempre occupata degli aspetti tecnici riguardanti i veicoli (carta di circolazione, immatricolazioni, omologazioni, ecc…) e le patenti (esami, rilasci e rinnovi). Il Pubblico Registro Automobilistico invece delle vicende giuridiche relative alla proprietà del veicolo (registrazione proprietà dell’auto, perdita di possesso, fermi amministrativi, ipoteche, pignoramenti, ecc…). Dalla riforma dovrebbe quindi derivare l’accentramento in un unico soggetto delle due amministrazioni.
Attualmente, lo Sportello telematico dell’automobilista rappresenta già un sistema di unificazione e interoperabilità tra MIT e PRA. Consente il rilascio del certificato di proprietà e della carta di circolazione attraverso un unico canale di accesso per il cittadino, garantendo la tutela dei dati giuridico-patrimoniali e tecnici.
Cosa cambia per il cittadino possessore del mezzo
Il proprietario di un’auto e di una moto per poter circolare ha bisogno di due documenti: il libretto di circolazione rilasciato dalla Motorizzazione e il certificato di proprietà del PRA. A partire dal 1 luglio 2018 verrà introdotta un’unica modalità di archiviazione, finalizzata al rilascio del documento unico di circolazione.
Il nuovo foglio unico di circolazione conterrà i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. Si assisterà quindi non solo all’unificazione del PRA e della Motorizzazione, ma anche dei due documenti per i veicoli.
Questa novità porterà per il cittadino un risparmio di circa 39 euro per ogni passaggio di proprietà o immatricolazione dell’auto, il quale potrebbe essere vanificato dall’introduzione dei bollettini postali come unica modalità di pagamento. Questi sostituirebbero la possibilità, presso i soli uffici del PRA, del pagamento con moneta contante o con bancomat. Gli importi dovuti si dovranno versare all’Ufficio Postale con un bollettino di conto corrente (più l’aggiunta delle spese di commissione) e si dovrà poi tornare negli uffici della Motorizzazione o delle agenzie private per presentare la pratica.
Se quanto appena esposto sarà confermato, i veicoli immatricolati da luglio 2018 avranno un solo foglio di carta, ovvero il documento unico di circolazione. Non cambia nulla, invece, per i veicoli già in circolazione. Continueranno a rimanere i due documenti attuali (libretto di circolazione e certificato di proprietà) fino alla vendita del mezzo oppure fino a quando, per qualche modifica tecnica, non vi sarà bisogno di una nuova carta di circolazione.
Un’altra probabile conseguenza di questo schema di decreto è la ricaduta occupazionale sui lavoratori del settore. Ciò potrebbe infatti creare delle incertezze sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali, professionali e retributivi. Si parla di almeno 500 posti di lavoro.