Viaggiare in moto: 10 consigli per partire senza problemi

Per viaggiare in moto senza problemi: abbigliamento adeguato, casco comodo, bagaglio distribuito correttamente e pianificazione accurata del percorso.

Viaggiare è una delle cose più belle che si possano affrontare in sella alla propria moto. Che si tratti di un viaggio breve o di un viaggio intercontinentale, però, è meglio essere preparati. Ecco 10 consigli per non sbagliare.

Pronti a partire? I consigli per un buon viaggio in moto

Arriva l’estate e per molti viene il momento di fare finalmente qualche viaggio con la moto del cuore, spesso usata durante l’anno solo per il tragitto casa-ufficio o poco più. Un fine settimana, magari, o anche una vera e propria vacanza, che ha tutti i presupposti per restare memorabile. Spostarsi su due ruote regala un’immersione totale nell’ambiente circostante e permette di vivere le emozioni in modo più intenso, con tutti i sensi coinvolti come mai potrebbe accadere in auto. E poi, diciamolo: il mondo è sempre un po’ più bello se visto da una motocicletta. Il turismo in moto non è però qualcosa che si possa improvvisare più di tanto. Per godersi fino in fondo un’esperienza di questo tipo serve attrezzarsi bene e avere piccole accortezze. Ecco dunque 10 consigli per rendere i viaggi più piacevoli e sicuri.

  1. Abbigliamento

Girare il mondo su due ruote è sicuramente una delle cose più belle che si possano fare da vestiti.Già, ma vestiti come? Da motociclisti, ovviamente, e a cipolla. Sembrano cose banali ma lo sono fino a un certo punto. Troppo spesso in giro si vede ancora gente che indossa capi casual o – peggio- che lascia ampie zone di pelle scoperte.Sulla cosa si può chiudere un occhio solo se si devono fare 500 metri e andare in spiaggia, altrimenti si deve viaggiare coperti, con capi tecnici dotati di tutte le protezioni del caso. Nei viaggi lunghi servono poi strati di pesantezza diversa e anche impermeabili da alternare, per evitare di patire le pene dell’inferno quando cambiano le condizioni meteo. E se di guanti se ne possono portare due o tre paia, per gli stivali non c’è scelta: serve che siano waterproof, con membrana Gore Tex o similari.

  • Il casco

Jet,modulare e integrale? Meglio la leggerezza e l’ampiezza del campo visivo, oppure la versatilità, al prezzo di un po’ di peso in più, o la sicurezza a ogni costo? Scegliere un modello oppure un altro è una questione personale, quasi come se fosse una specie di religione. L’importante è pensare prima di tutto al comfort: se deve essere indossato per ore, il casco deve calzare bene, deve essere ventilato come si deve e silenzioso, anche se si può sempre mettere una pezza con i tappi per le orecchie. Il visierino parasole integrato è una vera benedizione, così come i sistemi anti appannamento.

  • Il bagaglio

Caricare una moto è un po’ come comporre un mosaico, come diceva Furio in “Bianco, Rosso e Verdone”. Lo spazio è poco e va sfruttato a  meglio. Il bagaglio deve essere fissato saldamente ma deve essere anche facile accedervi, per prendere quel che serve senza tanta fatica. Attenzione anche a come si distribuisce il peso, che deve restare il più possibile in basso e vicino al baricentro della moto. Il bauletto va bene più che altro se c’è anche il passeggero e comunque va riempito solo di roba leggera: averlo stracarico può rendere la moto instabile. Il massimo sono le borse laterali, meglio se dotate borse interne, con l’aggiunta di una borsa da serbatoio o di una sacca impermeabile sulla sella, se si è da soli. Una soluzione furba è avere con sé un cavetto d’acciaio per legare il casco alla moto nelle soste brevi e non girare sempre come Cappuccetto Rosso, con in mano il cestino.

  • Andatura corretta

Ogni moto ha la sua velocità ideale per i lunghi trasferimenti autostradali. Anche avendo a disposizione una Gran Turismo, tuttavia, è consigliabile tenere medie non troppo elevate. Perché è presto detto: una moto carica è meno agile, ha frenate più lunghe e ha reazioni meno omogenee. Anche se si sono regolate per bene le sospensioni prima di partire, adattandole al carico, occorre tenere un po’ più margine del solito per muoversi in sicurezza. In seconda battuta una guida troppo allegra incide sui consumi e può alla lunga risultare affaticante, per colpa magari anche delle vibrazioni. Pure sulle autostrade più dritte l’andatura migliore è attorno ai 120 km/h. Orecchie, collo e schiena a fine giornata ringraziano.

  • Pianificare bene le tappe

Quando si è in viaggio è sempre bene pianificare soste frequenti. Su strade aperte entrano in gioco infinite variabili e non si può generalizzare ma in autostrada è buona regola fermarsi ogni ora e mezza, massimo due, ovvero, ragionando in chilometri, ogni 180-240 km. Insistere pensando di avere ancora autonomia sufficiente e sentendosi in forma sarebbe sbagliato. Tirare il fiato aiuta a rimanere freschi e lucidi a lungo mentre arrivare al limite della sopportazione, avvertendo qualche indolenzimento o formicolio, può rendere un calvario proseguire il percorso. A ogni sosta è poi bene fare sempre un rabbocco di benzina per essere al riparo da possibili imprevisti. Pilota e passeggero devono bere molto e restare ben idratati.

  • Viaggiare in gruppo

Non sempre chi si dimostra un simpaticone nelle uscite domenicali può essere altrettanto gradevole quando c’è da macinare chilometri e vivere in gruppo, in carovana. In certe situazioni può essere un problema mettere d’accordo troppe teste che abbiano ritmo e resistenza diversi. Più il viaggio è lungo e impegnativo, più la comitiva deve essere ristretta e selezionata. Ciò non toglie tuttavia che si possa magari fare qualche incontro interessante cammin facendo. Può capitare di condividere tratti di strada con persone incontrate per caso in un autogrill e in un porto e di trascorrere in loro compagnia momenti piacevoli. Tra motociclisti in viaggio un estraneo è spesso semplicemente un amico che ancora non si conosce.

  • La moto e le gomme

Lungo o corto che sia il viaggio da fare, è bene affrontarlo sempre con un mezzo in perfetta efficienza. Un lavaggio prima della partenza è un buon sistema per non sporcarsi le mani quando si armeggia attorno alla moto e per controllare che tutto sia a posto, compreso il serraggio delle varie viti.

Le gomme poi devono avere un battistrada sufficiente per completare il giro programmato in tutta sicurezza. Per i viaggi più lunghi è preferibile montare nuovi pneumatici, meglio ancora se a doppia mescola, con la parte centrale più dura e longeva. Ormai anche gomme sulla carta sportive consentono percorrenze superiori ai 10.000 km, se usate con la testa. E occhio ad avere sempre la pressione giusta: portatevi un piccolo manometro personale per fare i controlli perché quelli dei benzinai danno spesso indicazioni sbagliate.

  • Kit forature, il salva viaggio

Bucare è un imprevisto che va messo in conto e che rischia guastare la vacanza. Per fortuna esistono i kit di riparazione per gomme tubeless, che possono funzionare alla grande. Certo, tutto dipende dal tipo di foratura ma quando il problema è generato da un chiodo l’intervento può essere risolutivo e definitivo. Un pneumatico riparato con un cordoncino di gomma e un po’ di mastice può fare ancora migliaia di chilometri senza accusare alcun problema o perdita di pressione. Chi non si sente pronto a far da sé può provare un rimedio volante: togliere il chiodo, inserire al suo posto una vite autofilettante e ripristinare la pressione. La vite assicura una migliore tenuta fino al primo gommista o, se non si è troppo lontani, anche fino a casa.

  • Attrezzi da portare

Prima di un viaggio è utile mettere assieme una specie di kit di sopravvivenza in cui inserire tutte quelle piccole cose che posso aiutare a uscire in modo brillante da situazioni apparentemente complicate. Fascette di nylon, nastro adesivo americano (quello telato, per intenderci) e una buona colla possono permettere di fare piccole riparazioni. In questo senso possono essere utili anche il classico coltellino svizzero o una di quelle pinze multiuso che possono integrare dotazioni di attrezzi sempre più ridotte all’osso sulle moto d’oggigiorno. Serve altro? Certo: un ragno, per esempio, e volendo un pezzo di corda o una cinghia in più. E se la moto ha la trasmissione a catena, un paio di false maglie non fanno certo male.

  1. Carta geografica

Siamo approdati da tempo nell’era dei navigatori e degli smartphone sempre connessi ma per viaggiare in moto i dispositivi hi-tech non sono sempre la soluzione migliore. Lo sono per orientarsi nelle viuzze di un centro storico, dove la tecnologia GPS può essere un aiuto fondamentale, o per seguire un giro impostato a casa con il computer.

Quando però c’è da avere una visione d’insieme o da cambiare strada una bella cartina è ancora imbattibile. E poi volete mettere il fascino che ha stendere la mappa e valutare l’itinerario giorno per giorno, studiando i luoghi d’interesse e le soste?

Specie a certe latitudini, chiedere indicazioni è poi un occasione per parlare con la gente del posto e sentirsi cittadini del mondo. Nella stragrande maggioranza dei casi i mototuristi sono ben visti e l’accoglienza è spesso calorosa.

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